La riduzione del cuneo fiscale.

Come motivare e premiare i dipendenti senza aumentare il costo del lavoro.

 

A ogni imprenditore capita di sentirsi richiedere dai dipendenti un aumento dello stipendio.

 

Questo tipo di richiesta spesso mette il titolare di fronte ad un bivio: non soddisfarla significa – agli occhi del dipendente – “fare un torto” mentre soddisfarla significa avere un aumento dei costi, oltre che un cambiamento dell’equilibrio dell’ufficio.

 

Non tratteremo l’argomento in questo articolo ma ci concentriamo sull’aspetto economico: un aumento sullo stipendio comporta – di fatto – un aumento dei costi dato che le tasse graverebbero sia sull’imprenditore, sia sul dipendente, limitando gli effetti ricercati dall’aumento in busta paga.

 

Pertanto, risulta di primaria importanza cercare di trovare una soluzione che soddisfi entrambe le parti coinvolte.

 

L’obiettivo è, sostanzialmente, dare una gratifica e una riduzione/mantenimento del cuneo fiscale.

 

Ma prima di procedere facciamo un po’ di chiarezza…

Che cos’è il cuneo fiscale?

 

Quando il datore di lavoro versa lo stipendio al lavoratore, questo è suddiviso in tre parti:

 

  • stipendio netto (che va al lavoratore);
  • imposte (che vanno all’Erario);
  • contributi (che vanno all’ente previdenziale).

 

Il cuneo fiscale è – perciò – la somma di imposte e contributi che incidono sul costo del lavoro, gravando sia sul datore di lavoro che sul dipendente.

 

Tanto più è alto il cuneo fiscale, tanto più sarà la differenza tra quanto versato dal datore (stipendio lordo) e quanto recepito effettivamente dal lavoratore (stipendio netto).

 

L’obiettivo della riduzione del cuneo fiscale è l’avvicinamento dello stipendio netto a quanto versato dal datore di lavoro.

 

Riduzione che può essere compiuta da due operatori differenti:

 

  • lo Stato;
  • l’Imprenditore.

 

Se il primo è – ovviamente – al di fuori del nostro controllo, c’è però uno “spazio di movimento” su cui si può operare.

 

Ossia…

Cosa può fare un imprenditore per ridurre il cuneo fiscale?

 

Nel ricordare che ad un aumento di stipendio corrisponde un aumento del costo del lavoro per entrambe le parti, è doverosa una considerazione: fino a qualche anno fa il rapporto di lavoro consisteva in un semplice scambio economico.

 

Oggi è un po’ cambiato.

 

Oggi un imprenditore ha bisogno di persone a cui poter affidare la produttività e la crescita della propria azienda. Usciamo quindi così dallo schema del dipendente classico.

 

I lavoratori sono oggi il braccio operativo della crescita aziendale e la loro serenità e creatività è fondamentale per l’azienda.

 

Da qui la voglia e la necessità di fare qualcosa per incentivarli e premiarli quando raggiungono determinati obiettivi importanti.

 

Lo strumento classico, e quasi l’unico fino a poco tempo fa, era l’aumento di stipendio, che però – come abbiamo visto – va a penalizzare fiscalmente entrambe le parti: il titolare (che oltre a vedere la propria liquidità toccata deve pagare le tasse sull’aumento elargito) e il dipendente (che alla fine si vede quasi dimezzato il premio a lui concesso).

 

Un’alternativa efficace e senza controindicazioni è un piano personalizzato, progettato per la tua azienda: il welfare aziendale.

 

Una politica di welfare aziendale può permetterti di dare ai tuoi dipendenti un extra, senza subire alcuna tassazione.

 

Infatti i benefit previsti dal welfare sono tutti esenti da tasse.

 

Vediamo alcuni esempi di servizi coperti da questi benefit:

 

  • Polizze di copertura per assistenza sanitaria;
  • Rimborso spese per assistenza agli anziani e per i propri figli;
  • Contributi di previdenza complementare;
  • Servizi di mensa;
  • Rimborso di spese mediche;
  • Buoni carburante;
  • Buoni per la spesa.

 

Questo porterà i tuoi dipendenti ad essere più motivati a raggiungere determinati obiettivi, aumentando il loro potere d’acquisto reale, portando a miglioramenti del clima aziendale e della produttività.

 

E questo senza nessun aumento del costo del lavoro.

 

Inoltre il datore di lavoro ha un altro vantaggio: il welfare ha una durata limitata, e al suo scadere non deve essere rinnovato obbligatoriamente – a differenza di un adeguamento contrattuale.

 

Il tema della riduzione del cuneo fiscale è estremamente attuale di questi tempi.

 

Speriamo che il braccio di ferro tra Governo e sindacati possa portare a dei vantaggi fiscali per imprenditori e lavoratori grazie ad una riduzione del costo del lavoro.

 

In attesa di questo, è importante per un imprenditore sapere di avere degli strumenti a disposizione da poter utilizzare.

Noi dello Studio Ansaldi & Associati siamo sempre aggiornati in materia fiscale, e possiamo consigliarti al meglio per ottenere tutti i benefici che ti spettano.

 

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